Uomini e calze nella storia.

Vi siete mai chiesti le calze da dove arrivano e come abbiamo cominciato a indossarle? Sicuramente non è stato per una questione di moda, ma per necessità di coprire le gambe e proteggerle dal freddo. Sarà poi con gli anni e i secoli che l’elemento calza si è differenziato tra uomo e donna, nei colori, nei modelli fino a diventare un accessorio moda e perché no arma di seduzione e sensualità.

Lontane origini delle calze si possono rintracciare addirittura nelle tombe dei faraoni egizi, dove sono stati ritrovati frammenti di calze lavorate a maglia. Anche gli antichi romani usavano avvolgersi le gambe con fasce di tela o lana per ripararsi dal freddo. La forma era decisamente diversa, ma l’idea funzionale rimane sempre la stessa: proteggere le gambe e il piede. Per avvicinarci al concetto di calza, nella sua eccezione moderna, dobbiamo arrivare in epoca medievale. E’ proprio nel Medioevo, con la lavorazione della seta, che si cominciò a produrre questo tipo di indumento, prima esclusivamente maschile, poi presente anche negli armadi delle dame.

Eh sì, a quanto pare le prime calze erano indossate dagli uomini. Non so quanto questa notizia storica vi stupisca, forse ragionandoci vi sembrerà logico o scontato, mentre poco logico e scontato vi potrà sembrare un uomo che oggi decide di indossare dei collant. L’idea forse è difficile da digerire, potrebbe sembrarvi una questione di feticismo, di travestitismo, di trasgressione come alcuni tendono a pensare.

Se guardiamo indietro nel tempo possiamo scoprire come nasce e si sviluppa l’evoluzione della calza e del suo utilizzo insieme a gonnellini, tuniche e pantaloni corti. E sono proprio gli uomini a essere i protagonisti. L’uomo ha, infatti, indossato per molto tempo calzamaglia, che si vede per la prima volta nelle corti veneziani, con pantaloni corti sopra al ginocchio, mostrando le gambe per molto tempo, al contrario le donne hanno sempre indossato ampie e lunghe gonne per coprire le gambe. Bisognerà aspettare il 1940 per avere le prime gonne più corte e l’avvento della minigonna negli anni ’60 per una riduzione estrema delle misure.

Per molti secoli l’uomo ha indossato la calzamaglia e pantaloni aderenti, antenati degli attuali collant. Se l’uomo del ‘600 – ‘700 che indossava calzamaglia e pantaloncini, come si può vedere in molte immagini nei libri di storia e nei dipinti, non era considerato ridicolo anzi era l’abito normale. Vestirsi così era non solo la moda dell’epoca, ma anche funzionale per andare a cavallo o per combattere. Nel tempo questa concezione è cambiata, è la donna ad avere questa prerogativa e a dettare legge sulla moda di abiti e calze. E se ora le donne possono indossare qualsiasi indumento, l’uomo ha meno libertà e non può per questioni di moda e di “costume” indossare di nuovo ciò che prima era il suo outfit. Anzi se volesse indossare dei collant deve farlo di nascosto, anche mal giudicato. Questo perché siamo fortemente legati a degli standard e dei canoni che la moda ci impone.

Anche se i collant sono stati tradizionalmente considerati capi femminili, è noto che i collant sono usati anche dagli uomini, vediamo come nel tempo le aziende hanno risposto a questa realtà di consumo. Precedentemente e anche oggi per lo più gli uomini indossano collant per donne, ma nel 1996 la società di collant L’eggs da un’analisi delle vendite on line ha scoperto che la maggior parte dei visitatori che hanno acquistato erano uomini. Un’altra indagine che conferma il risultato viene fatta dopo due anni da un’altra azienda di calze: sono molti gli uomini che indossano i collant come un normale indumento, se ne deduce che come produttori potrebbero orientare il mercato con dei nuovi prodotti specifici per uomo.

Nel 1999 l’azienda, G. Lieberman & Sons ha iniziato a produrre e commercializzare un marchio di collant per uomo chiamato Comfilon, che è anche noto come Activskin. È stato un tale successo che ha ispirato un produttore tedesco di collant che ha creato una linea di prodotti unisex chiamata WoMan nel 2002. Da allora, ogni anno almeno un produttore ha raggiunto il mercato con una linea di prodotti maschili, ad esempio i marchi Collanto in Germania e Gerbe in Francia.

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