Burlesque e New Burlesque…storia e curiosità

Il post di oggi è una parentesi storica sul Burlesque e sulla nascita di quest’arte. Dopo aver parlato di stile burlesque, movenze, abbigliamento e altro ancora con la nostra amica Mitzi Von Wolfang della Scuola Burlesque di Milano vi regalo qualche informazione e curiosità in merito…un viaggio nel tempo per capire da dove arriva e come si è affermato il Burlesque. 

Lydia-Thompson

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Siamo nell’800 in USA e Gran Bretagna e già si parlava di Burlesque. Si trattava di spettacoli teatrali, parodie del mondo aristocratico e delle sue abitudini con trame sottile, canzoni, tanta comicità e ballerine, che visto il successo del genere cominciarono presto ad essere poco vestite. I primi burlesque di Broadway fecero numeri da capogiro, divenendo a tutti gli effetti un fenomeno di massa. I produttori capirono subito quale ingrediente rendeva infallibile la ricetta del successo; quindi non fecero altro che aumentarne le dosi. Le trame si fecero più esili, rimasero i numeri comici, aumentarono le presenze femminili e diminuirono gli abiti. A questo tipo di spettacolo si fuse anche la sensualità della danza del ventre.

Siamo ancora in una fase in cui lo spogliarello non è contemplato, anzi pare che il primo striptease avvenne per caso in uno spettacolo dei fratelli Hyperlink (1917), i re del burlesque, con la ballerina Mae Dix, che finì col perdere in scena buona parte del suo abito. Di ciò il pubblico fu entusiasta e l’”incidente” divenne parte integrante dello spettacolo.

dirty martini

dirty martini

 Nonostante le grosse critiche della stampa benpensante, il genere decollò, divenendo sempre più popolare sia tra le compagnie teatrali sia tra i seguaci. Con il tempo e come tutte le mode anche il Burlesque fu destinato a esaurire idee e performance, ritrovandosi a riconvertirsi in una serie di show di semplici spogliarelli, inframmezzati da qualche gag comica. Ma lo streaptease era anche molto pericoloso da praticare, impresari e proprietari di teatro rischiavano di finire in prigione – siamo negli anni venti – per corruzione della morale pubblica. Per esempio a New York, al tempo del sindaco La Guardia, tutti i burlesque vennero chiusi e la sola parola era divenuta sinonimo di “peccato” e “fuorilegge”

Angie Pontani

Angie Pontani

Si assiste a un ritorno artistico del Burlesque tra gi anni ’40 e gli anni ’60. Negli anni ’40 molte ballerine di streaptease riuscirono a crearsi proprie compagnie ambulanti dei cosiddetti “girl show”, mentre alcuni nightclub divennero burlesque club. Negli anni ’60 nacquero i go-go club: locali in cui si esibiva contemporaneamente un intero corpo di artiste, sul modello delle Folies Bergère. Ma la liberazione sessuale e l’avvento della pornografia era dietro l’angolo. Nel giro di pochi anni, il pubblico preferì ai casti burlesque le ben più sfacciate novità dei film a luce rossa. E così dal ’65 in poi, il burlesque venne trattato come un reperto del passato.

World-Famous-BOB

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Col passare degli anni accade, però, qualcosa. Alcune per caso, altre per volontà. L’artista del periodo d’oro Jennie Hyperlink iniziò a raccogliere materiale inerente a questa forma di spettacolo. La collezione raggiunse dimensioni ragguardevoli e dopo la sua morte, l’amica ed ex stripteaser Dixie Evans decise di trasformare il luogo in un museo del burlesque: l’Exotic World Home of the Movers & Shakers’ Burlesque Museum and Striptease Hall of Fame. E per pubblicizzarlo, venne isitituito nel 1992 il premio Miss Exotic World. Da qui partì la grande rinascita del burlesque.

Si plasmò la cultura del “Neo-Burlesque”. Vennero riscoperti personaggi, eletti come oggetti di culto, musiche, coreografie e costumi. Tornarono in auge spettacoli, concorsi, convention fino a superare il concetto di moda e imporsi come vera e propria cultura non solo in Usa, ma anche in Europa. Cambia però il modo di concepire il burlesque, l’elemento ironico permane, ma si disegna su linee autoreferenziali, legato all’idea della seduzione, dell’eros e non più sociale, come alle origini.

dita crazyhorse

dita crazyhorse

La maggior parte delle artiste, soprattutto americane, ama proporre delle esibizioni che si rifanno sfacciatamente a quelle tradizionali degli anni ’20, ’30 e ‘40, ispirandosi e un po’ parodiandole in tutti i modi: dalla musica (a volte con i brani dell’epoca), passando dalle acconciature (parrucche cotonatissime e coloratissime), per arrivare ai vestiti e agli accessori. Si preme il pedale dell’eccesso grafico, ma non sul versante della nudità, bensì su quello dello spettacolo. Uno sguardo rivolto al passato per ispirarsi a un certo tipo di femminilità, di divertimento e di esibizionismo. Dove la donna e il suo corpo, spesso burroso, rotondo, morbido, diventa protagonista, dove il concetto di femminilità si riappropria di un significato lontano dalle copertine patinate dei magazine di moda per essere riscoperto come essenza interiore di ogni donna.

Jo “Boobs” Weldon

Jo “Boobs” Weldon

Nelle foto i volti più celebri del burlesque Dita Von Teese, Dirty Martini, Angie Pontani, Jo “Boobs” Weldon, The World Famous *BOB*.

Madame G.

fonte: www.burlesque.it

6 Di risposte to “Burlesque e New Burlesque…storia e curiosità

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