Da Emilio Pucci ad America Apparel, la storia dei leggings
In questa versione come la conosciamo noi, esistono dagli anni Cinquanta quando furono proposti dallo stilista Emilio Pucci e poi anche da Mary Quant (l’inventrice della minigonna) negli anni Sessanta in abbinamento ad abiti corti e a scarpe alte col plateau. Fu proprio Emilio Pucci a coniare il termine “fuseaux” (da “fuso” per la forma del corpo femminile quando li indossa), con cui si chiamavano i leggings in Italia fino agli anni Duemila. Sempre lo stilista nel 1960 lanciò i pantaloni Viva che avevano un passante elastico da tenere sotto la pianta del piede per mantenere più tesa la stoffa dei fuseaux e il cosiddetto modello “capri”, i pantaloni attillati e con una lunghezza compresa tra ginocchio e caviglia: il modello indossato ad esempio da Audrey Hepburn in Sabrina.
Negli anni ’70 si passa al pantalone largo, ma a distanza di un solo decennio torna lo stile aderente e tra le icone del momento troviamo Sandy (interpretata da Olivia Newton-John) che indossa un paio di leggings di pelle nera e tacchi alti nell’ultima scena di Grease. Con questa scena si aprono le porte allo stile degli anni Ottanta, di cui i leggings sono un elemento importante.
Gli anni ’80 sono gli anni del colore e dei tessuti particolari, con l’aerobica e Jane Fonda che li indossava con sopra gli scaldamuscoli e body nei suoi famosi video tutorial di aerobica, c’è uno sdoganamento di questo accessorio totale, che ritroviamo in diverse forme.
Li indossa anche Madonna nel 1985 per il tour del disco Like a Virgin: erano un modello capri di pizzo che portava sotto una minigonna o nel film Cercasi Susan disperatamente.
Momento di minore popolarità per tutti gli anni Novanta, dove pantaloni a vita alta e più larghi prendono il posto dei tessuti stretch. Bisogna aspettare alemno il 2005 per vederli ricomparire.
Inizialmente erano portati soprattutto al posto delle calze coprenti, con le minigonne di jeans, neri e con lunghezza al polpaccio; ballerine e scarpe sportive come le Converse All Star erano l’abbinamento più frequente. Poi sono stati convertiti dalle ragazze a veri e propri pantaloni: i modelli sono diventati un po’ più lunghi oltre che colorati, a tinta unita o con varie fantasie, da quelle floreali a quelle che riproducono le galassie dello spazio.
Nel 2009 Lady Gaga lanciò la tendenza dei leggings strappati, gli shredded leggings.
Probabilmente i leggings hanno aperto la strada anche al ritorno dei pantaloni e dei jeans aderenti, i cosiddetti “skinny”. Da qui poi la nascita dei cosiddetti “treggins” e “jeggings”: i primi sono fatti di un tessuto più spesso rispetto ai leggings e a volte hanno delle tasche finte a simulare quelle dei jeans, i secondi invece sono più simili ai jeans, hanno tasche vere e si slacciano come normali pantaloni.
Tutti i brand di calze hanno cominciato a produrre durante questo decennio i leggings, il marchio che più di tutti ha spinto per farli tornare di moda, in ogni loro variante e abbinamento, è stato American Apparel.