La Seduzione del Burlesque…due chiacchiere con Mitzi von Wolfang – I parte

Trattando in questo blog di calze e del loro essere femminili più volte ho pensato al Burlesque, a questa arte raffinata, seducente e ironica che sa legare alla perfezione l’accessorio calza all’essere “donna” sotto ogni aspetto. Nelle settimane passate mi è capitato di conoscere Mitzi von Wolfang, artista  e direttrice della Burlesque School Milano, prima scuola fondata in Italia.. e quale occasione migliore di questa per parlare di burlesque e calze e ascoltare dalla viva voce di una “maestra” consigli e curiosità in merito…

Mitzi von Wolfang

Mitzi von Wolfang

La domanda che mi sorge subito spontanea è che  ruolo ha la calza nel Burlesque? Mi pare sia un accessorio sempre presente e fondamentale… Le calze in uno spettacolo di Burlesque in realtà non sono un accessorio, ma la parte del costume. Possono essere portate con il reggicalze, oppure, come nei tempi d’oro – senza, con un bordo sottilissimo che sta su da solo, o ancora – possono essere dei collant a rete, portati sotto il costume. Alcune artiste non le portano affatto – soprattutto se sono dotate da gambe senza alcun difetto estetico.

Che tipo di calze usa  una “signora” del Burlesque? Come detto sopra, possono essere di vari tipi – ma immagino che quelle che interessano sono soprattutto quelle da reggicalze. In quel caso possono essere “fully fashioned” – non elasticizzate e sagomate a forma di gamba (come quelle che si portavano una volta, fino all’invenzione di lycra). Altro tipo di calza è quella elasticizzata, più facile da usare per fare il “tease”  – provocazione, in quanto si presta meglio per “giocare e stuzzicare”. L’uso di fully fashioned stocking è riservata alle performer esperte.

burlesque3Sono più appropriate le calze con la riga o calze a rete? Vi concedete alle volte calze colorate o con qualche particolare fantasia? Se vogliamo toglierle sulla scena (oppure per un nostro “private show”) – è sconsigliato l’uso di calze a rete, in quanto le paillettes, cristalli, cerniere o altro spesso rimangono incastrati nelle calze di questo tipo. In più, togliendole, anche le dita dei piedi possono rimanere involontariamente incastrate in una rete. Il colore delle calze (parlo di uno spettacolo) deve essere abbinato al costume. Possono anche avere la riga o avere delle decorazioni, a patto che siano visibili dal pubblico. Quanto alle calze che possiamo usare nella nostra vita quotidiana – la riga visualmente allunga la gamba e poi – finisce sotto la gonna, creando una sottile curiosità e interesse in chi la guarda.

Come scegliete le calze da abbinare? Nella vita quotidiana, che è quella che interessa le nostre lettrici – la calza deve essere sempre più chiara del vestito, naturalmente, e soprattutto mai più scura della scarpa. Trovo estremamente erotica la calza fully fashioned totalmente trasparente sotto un tubino nero – guardate le foto di Marilyn Monroe !

marylin

L’autoreggente è appropriata per il Burlesque o è sempre meglio la calza da reggicalze? L’autoreggente va bene, a patto di non sfilarla – in quanto il silicone che la tiene su farebbe da freno e il movimento non sarebbe aggraziato e sensuale.

burlesque4Da quando “impazza” l’arte del Burlesque è tornato di moda il reggicalze, un oggetto carico di potere erotico, oltre che bello da vedere. Che ruolo ha nel vostro mondo e come lo adoperate? Il reggicalze deve essere scelto con criterio. Sconsiglio i reggicalze che si trovano in commercio nei negozi di intimo, in quanto hanno i ganci troppo piccoli di diametro, l’elastico troppo lungo e sottile e tutto questo fa sì che la calza, soprattutto quella con la riga si sposti di continuo, con un pessimo effetto estetico. Il reggicalze deve essere esattamente della nostra misura, come il reggiseno – deve aderire perfettamente in punto vita e non scendere di un solo centimetro. Gli elastici (e i ganci) dovrebbero essere 6 e non 4, come si trovano nei negozi di intimo. Uno davanti, uno sul lato, uno dietro di ogni gamba. Solo un reggicalze simile permette che la riga della calza rimanga diritta. Consiglio di comprarli on line  – in inglese si chiamano “suspender belt”.

E visto che ho esagerato con le domande, perché le cose da sapere erano tante, tra qualche giorno la II parte dell’intervista… a presto.

Madame G.

BurlesqueSchoolMilano

Intanto vi lascio qualche info su Mitzi von Wolfang. Direttrice ed insegnante della prima scuola di burlesque in Italia – Burlesque School Milano, fondata nel 2008, nonché la più acclamata coach di autostima e seduzione presso le trasmissioni televisive italiane (“Lady Burlesque”, “Missione seduzione”, “Cambio vita”, “Ciccia è bella”, “Vite spiate” etc.). E’ il membro stabile della giuria di “Milan Burlesque Award” – il primo festival del burlesque in Italia. Per saperne di più o info sulle attività della scuola visitate il sito  www.burlesqueschoolmilano.com 

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