IL GRAN RITORNO DEL REGGICALZE

Guepiere, bustier, corsetti e reggicalze: la lingerie sexy degli anni ’30 torna ad essere elemento indispensabile di seduzione e poi basta guardare le ultime collezioni di lingerie, il reggicalze è il nuovo ritrovato protagonista. Nell’era del collant le donne del terzo millennio cercano il fascino retrò. Parola di Chantal Thomas, stilista di moda e specialista dell’intimo femminile. Di cui proponiamo alcuni stralci di un’intervista:”Sono sempre un po’ stupita di vendere così tanti reggicalze. Ad essere sincera, è mille volte più comodo il collant ed è molto più semplice da indossare“, ha detto Thomas al quotidiano Liberation, che ripercorre la storia di questo accessorio femminile, da accessorio sexy delle pin-up a oggetto intimo delle prostitute, ad elemento di seduzione delle ragazze di oggi.

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Resta il dubbio sull’inventore di quest’accessorio sexy per eccellenza. I più concordano su Fereol Dedieu, il francese che nel 1876 si inventa un oggetto che “forma con il basso ventre, i fianchi e le cosce un quadro di bellezza, o un obiettivo, come si preferisce“. Si trattava di un piccolo accessorio ‘fru fru’ di lingerie che “serve a reggere le calze”. “Il reggicalze si mostra ad una persona sola. Rispetto al reggiseno che spesso si lascia intravedere sotto la camicia o un top velato, il reggicalze non si esibisce: quando lo si indossa lo si fa per scelta, con uno scopo preciso, quella volta, per esempio, che si vuole sedurre il proprio fidanzato“, ha aggiunto la stilista. “Anche se oggi ha perso la sua connotazione di accessorio da prostituta, il porta giarrettiera ha mantenuto tutto l’immaginario erotico del gioco sessuale. Con la guepiere resta il pezzo più eccitante dell’intimo femminile”, ha detto Chantal Thomas. A livello di vendite si va da 300 reggicalze ogni 3000 reggiseni. Sono ormai dal 10 al 15% delle francesi ad indossarlo.
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FASHION-HAUTE COUTURE-CHANTAL THOMAS- -SPRING/SUMMER 2004Per la stilista sono sempre di più gli uomini dai 20 ai 30 anni che richiedono l’accessorio, senza vergognarsene, per regalarlo alla loro compagna. “Il comportamento maschile è molto cambiato: vent’anni fa chi comprava un reggicalze per la propria donna era un uomo maturo e discreto, tra i 40 ed i 50 anni, e lo preferiva in pizzo nero”. E’ solo dagli anni ’90 che giarrettiere e reggicalze hanno cominciato ad entrare nelle collezioni di lingerie delle firme di moda, per un pubblico ricercato, ha spiegato Thomas. Prima con la rivoluzione femminista le donne lo consideravano un accessorio per sedurre l’uomo, quindi di sottomissione. Non indossavano nemmeno più il reggiseno. “Mi sono ispirata alla lingerie degli anni ’30 e ’40, ai vecchi film come L’Angelo azzurro, con la provocante Marlene Dietrich, alle immagini di Greta Garbo in deshabillé rosa salmone bordata di piume, e ai corsetti del 1900. L’intimo mi ha sempre attratta, era diventato l’accessorio portante delle mie sfilate”, ha detto. “All’inizio andavo a comprarlo a Pigalle ma era di bassa qualità, in nylon e con pizzi e ricami volgari. Ne ho fatti fare in seta, dai colori vivaci, come il rosso, il verde, il giallo”, ha aggiunto. La generazione delle ragazze lo portava per divertimento, per gioco, non lo percepiva nell’immaginario della donna-oggetto. “Anzi, quando ci si mette la giarrettiera ci si sente sexy, è un elemento di forza”, ha concluso la stilista.

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Madame G.

FONTE: Ansa

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