Balze e giarrettiere…stimolano l’immaginazione
Su twitter in questi mesi mi sono fatta conoscere e ho fatto delle belle amicizie. Tra i miei fedelissimi seguaci, fin dai primi post del blog c’è St-Ryokan, che alla domanda cosa preferisci tra reggicalze e autoreggente, e perché? mi risponde facendomi un quadro di una donna cacciatrice e cosciente del suo fascino:
“Sembrerà strano, ma il mondo di oggi dove tutto è conosciuto, scoperto e semplice ha tolto il gusto a tutto. Io amavo i vecchi film con Alvaro Vitali e Lino Banfi, per vedere un solo pelo dovevi cogliere quell’attimo fuggente di quando spiavano dal buco della serratura. Ma il bello era proprio quello, il mistero, la sfuggevolezza, la difficoltà. E soprattutto quello che generava: l’immaginazione.
Il pensiero era libero di andare ovunque ed immaginare di tutto e di più.
La balza, le autoreggenti nascondono lo stesso segreto. Vedere un pizzico di balza che esce da sotto la gonna, che si intravede dall’accavallo delle gambe ti stimola l’immaginazione. Ti fa capire che li sotto non c’è una barriera a proteggere, ci si può trovare di tutto. In fin dei conti il famoso premio è bello ma non è una cosa speciale se lo si ottiene e basta.
Volendo poi allargare la veduta, la riga dietro le calze, un piccolo dettaglio sulla caviglia, un nastrino, il gancetto del reggicalze, sono tutti simboli di sensualità. Una sensualità che parte dalle gambe e che stimola ogni bella fantasia.
Quando parliamo del reggicalze allora oltre alle caratteristiche tipiche della donna in autoreggenti, la donna è a caccia, una caccia raffinata e sensuale. Il controllo passa totalmente nelle sue mani (anche se è vero che il controllo è sempre nelle mani delle donne, ma in questo caso ancora di più).”
Alla prossima puntata, Madame G.